a cura di Giuseppe Vetromile
Riprendiamo la rubrica de “La scansia poetica di RPlibri” dedicando questo sesto appuntamento ad un altro importante poeta napoletano recentemente scomparso: Alberto Mario Moriconi. Desidero ricordarlo qui, con rispetto e grande ammirazione, avendomi egli dedicato un breve spazio su Il Mattino nel lontano 1984, parlando della mia seconda pubblicazione di poesia. Alberto Mario Moriconi, nato a Terni ma sempre vissuto a Napoli, è stato infatti anche un attento critico letterario e un riferimento preciso nel panorama letterario napoletano, e non solo, dell’ultimo novecento.
La sua poesia, corroborata dalla sua forte personalità di intellettuale eclettico e sempre alla ricerca di motivi profondi di ispirazione, è tesa ad una trasfigurazione della realtà, mettendone in risalto polemiche, moralità, costumi. Il tutto con una vena di profonda ironia, quasi una satira, di cui è intriso il suo dettato poetico, che sotto certi aspetti si fa anche denuncia e cronaca sociale. Il suo stile è ricco di metafore, allitterazioni, giochi di parole. Ne riportiamo qui di seguito alcuni esempi.
La disoccupata e la meretrice
Essa dice dice d’un posto,
è riccia mora, la pelle scabra
[però avrebbe attratto
(ancora?…)],
forse le spetta (il posto),
confida, e l’amica nega, saputa,
nel viscido scendere, un’ansa
intestinale, della ventruta
tonitruante città.
Che forse, può
darsi, l’avrà, no?
<< … Dio ssolo ‘o
sape >>.
L’amica nega: << Con quelle cape!… >>
<< E nun sonco, vuò
dicere, mo, manco cchiù bella…
no? >>
<< Tu non si’ quella che
si dà, cumm’io mi do,
me donco >>.
Scendono per le budella
della città (sfocianti
al mare, all’Immacolatella).
<< I’ nun dico “fai male”:
nu ‘o saccio fa’! >>
<< Porta l’onore – e cuntame –
a ‘o monte di pietà.
S’impara, impara >>.
<< E nun sonco cchiù chella
ca ‘mparà può… Tu credi,
“cu chelle cape,
niente da fare”…? >>
<< Tu sei un’Immacolatella
che niente
d’ ‘o mare
sape >>.
(Da Un carico di mercurio, Laterza, 1975)
***
L’utile e il bello
(e il vero)
E sono quello che avanti a un bivio
ristà pur conscio della via utile
e sulla meta proficua certo,
via lastricata…
fra villa e valle,
villa soprana, poi, passo incerto
e busto aitante, sceglierà la polvere,
le more e le farfalle,
la fresca e vana
valle,
e non l’altana
ciarliera e bicchierante della villa.
Solo, e già sera,
a valle…
Nemmeno!… A un bivio,
conscio della via utile…
mi sto,
e canto bucoliche balle
(giù, stazzi, stalle…).
Se rinasco, sarò
con voi, lassù (volendomi
voi).
(da Il dente di Wels, Tullio Pironti Editore, 1995)
***
Elogio dell’economia
Con sua tale ossessione del risparmio, andava
spegnendo a sassate i fanali ai viali.
S’attenuò anche il lume degli occhi,
per la riserva al domani
– e apposta udì anche di meno, –
e il lume ch’è nei medii cranii,
e, ipoteso già, i pulsi minimi
dei cuori sani (non seppe oh degl’insani
l’alte tensioni, gl’irraggi e il bruciare).
Ovvio, ovvio, anzitempo defunse (consunse
meno giorni).
<< Che sperpero di fiori… >>
Riemerso dalla cassa, soffiò su tre candele.
(da Il dente di Wels, Tullio Pironti Editore, 1995)
Alberto Mario Moriconi, poeta, giornalista pubblicista, è nato a Terni nel 1920. È vissuto a Napoli fin dalla fanciullezza e qui è scomparso nel 2010. Ha esercitato la professione di avvocato penalista, poi è stato docente di letteratura drammatica all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. È stato critico e rubricista culturale del “Mattino”. Ha pubblicato in poesia: Vortici rupi mammole (Gastaldi, 1952), Trittico fraterno (Ceschina, 1955), Anno Mille (Rebellato, 1958), Le torri mobili (Guanda, 1963), Dibattito su amore (Laterza, 1969), Un carico di mercurio (Laterza, 1975), Decreto sui duelli (Laterza, 1982), Il dente di Wels (Pironti, 1995), Io, Rapagnetta Gabriel-e altre sorti (Pironti, 1999), Un autocommento discreto (Liguori, 2003), Non salvo Atene (Pironti, 2007). Ha inoltre pubblicato la trilogia tragicomica: Dibattito su amore, Un carico di mercurio, Decreto sui duelli nella nuova edizione a cura di A. Maglione (Pironti, 2011). Sue opere sono state tradotte in più lingue. Un’ampia bibliografia della critica sulla sua opera è consultabile nei volumi La poesia di Moriconi di Franco Lanza (Liguori, 1988) e La poesia di Moriconi (“Nord e Sud”, Edizioni Scientifiche Italiane, aprile-maggio 1996 e agosto 1998).