Ho letto le tue poesie e sono stato contagiato dalla tua ansia del presente, dal non star bene, dal voler sparire.
“Sono sempre sull’orlo”, dici dopo aver scoperto che “tutto è sparito”, il mondo agropastorale.
Sono versi lucidi, che vorrebbero dialogare “e ridete!” sia pure restando nascosti.
Del resto è la poesia che deve restare, non il corpo, che la falce prima o poi abbatterà.
Renzo Paris